Ricucire una vita, tessere il tessuto sociale e costruire il futuro: con queste parole utilizzate come mantra, si è svolta l’inaugurazione “Le Tele di Aracne” in via Bainsizza 145.
La struttura, precedentemente confiscata alla mafia, è ora restituita alla città per diventare un’accademia sartoriale dedicata a detenuti e figli di detenuti. Intitolata a Mario Francese, il giornalista siracusano ucciso dalla mafia a Palermo nel 1979, e a suo figlio Giuseppe, l’Accademia sartoriale è stata inaugurata con la determinazione di fornire opportunità e speranza.
Dieci postazioni con gli attrezzi del mestiere per un laboratorio di creatività, sarti, artigiani e appassionati del cucito.
L’attività sarà gestita da una rete di imprese di cui fanno parte, oltre al Comune di Siracusa, associazioni di categoria, enti del terzo settore e del volontariato: Passwork (Società Cooperativa Sociale), CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e delle PMI) Siracusa, Fondazione Val di Noto ed Ermes Comunicazione. Infine, come partner tecnico, la Fondazione dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico.
All’inaugurazione presenti il prefetto di Siracusa, Raffaella Moscarella, e il sindaco della città, Francesco Italia, insieme con il direttore dell’ufficio locale di esecuzione penale esterna di Siracusa, Stefano Papa, e al direttore dell’ufficio servizio sociale per minorenni di Catania, Roberta Montalto.
“Questo progetto si basa sulla concezione di comunità che non lascia nessuno indietro e crea futuro – ha detto il sindaco di Siracusa, Francesco Italia – Un’azione che ridà vita a un immobile confiscato e si pone l’obiettivo di dare energia al tessuto economico della nostra città”